Stai consultando: 'La Castellana '| Anton Giulio Barrili

   

Pagina (332/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (332/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 326 -
   mi ha detto| e mettevate umilmente ai miei piedi le vostre quattrocentomila lire. Ciò merita una ricompensa| ed io metto sulle vostre spalle il castello di Altariva; badate di non restaroi sotto. Ha detto oosì| mi capito ? proprio così. Che donna 1 ohe donna! Infine| caro mio| non si guasta niente ai fatti vostri. Voi sposerete l'amica. È bella anche lei| non lo nego; le rendo anzi giustizia; forse è più bella della mia. Ma queste cose vanno a gusti. Io amo le bionde| che ci volete fare? amo le bionde. Non sarete dunque geloso| poiché avete da star qui anche voi. Non mi piace stai-solo ; m'annoierei della stessa felicità. Ed è grande| sapete| la felicità del vostro povero amioo. Padrone di quel oastello lassù| io! E un giorno si dirà: i Gaioni d'Altari va. Ebbene| che c'è da ridere? Sarà una razza oome un'altra. Voi| frattanto| mi dipingerete una dozzina di antenati| e magari due dozzine di posteri. Dipingerete poi tutto il oastello| dal tetto al pianterreno; ed anohe la oantina| per bacoo. Voglio delle opere vostre da per tutto; perchè voi siete un pittore| voi| e quell'altro che è andato| il diavolo se lo porti| non era ohe un imbianchino. — Doro non poteva rinvenirsi| in quel viluppo di oianoe. Poohe ore prima era stato gabellato lui per matto ; ma incominoiava allora a sospettare ohe fosse diventato matto quell' altro.