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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 319 -
   fosse una cameriera| sta bene : io lo avevo indovinato prima di tutti. Ho buon naso io. Ma contessa.... contessa| poi.... e cameriera quell'altra....
   — Amica| vi ho detto: amica povera| damigella di compagnia....
   — Sì| tutto quel che volete. Ma se la signorina Marga non è più Marga.... se ò lei la oontessa| capirete bene che io| con tutte le mie quattrocentomila lire| rimango| come si dice| un corbello. No| non può esser vero ; e vado io| vado di questo passo a vedere.
   — Non fate follìe| ve ne prego. 0' è modo e modo| mi capite?
   — Oh| il modo lo so io. Per chi mi prendete? Per un uomo ohe non sappia le creanze? E poi| sentite| non farò mai follìe più di quelle che si sono fatte| con questa graziosa trovata. Oh| tanto graziosa! Marga non ò più Marga!... Sentite| signor Doro| e siano queste le nostre ultime parole. Amo la mia Altariva| 1' amo tanto| che per ritornare a vivere in questo guscio di noce| ho lasciato Buenos Aires| una stupenda città| grande come trecento Altari ve soprane e sottane| dove si vive| al largo e si sta allegri a quel Dio. Ma se Marga non è più Malga.... oome è vero che
   10 son battezzato| pianto Altariva domani| passo
   11 mare e me ne torno laggiù| a bestemmiare in spaglinolo.