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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 312 —
   — Ma| scusi| o non poteva fare una visita di congedo 1
   — Per questo| ho la scusa; — disse il conte. — So che dopo colazione sono andate a passeggio nei boschi. Ed io non potevo| per aspettare il loro ritorno| perder la corsa delle quattro e venti. —
   Doro s'inchinò| e si offerse per andare ad aiutarlo a far la valigia.
   — Tutto fatto ; — rispose il conte. - E c'è già il Bartolo qui sulla piazza| col calessino del procaccia. —
   Doro accompagnò il conte fino all'uscio laterale della chiesa| e vide il calessino che aspettava il viaggiatore. La valigia era sul sedile; e sulla pedana della serpe c'era anche un baule.
   — Vuol esser lungo| il viaggio; — disse tra sò il giovinotto. — Egli porta via ogni cosa. —
   E salutato il conte| stette pensoso a vedere il calessino che andava giù a balzelloni per la via polverosa| dall' abitato di Altariva sottana alla stazione della strada ferrata.