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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   -- 308 —
   fa credere che ella non sia che un' amica della padrona di casa. B qui| signor conte| — soggiunse Doro| — si riferisca pure a tutto ciò che
   10 le ho detto stamane. Questo per suo uso e governo| liberamente ; ma anche per la mia onoratezza| affinchè io non sia creduto complice di una burla di pessimo genere.
   — Il vostro consiglio non vale ; — rispose il conte| dopo aver pensato un istante. — Mi rideranno sulla faccia.
   — Riso di donna può far dispiacere; — notò Doro Beltrami; — ma non si tiene in conto di offesa. Almeno| se quella donna è sola| e non ha alcuno della sua famiglia a cui si possa chieder ragione dell' offesa. Quando ci fosse un uomo| certamente| si potrebbe ragionare oon quello.
   — Ecco la prima cosa sensata che vi esce di bocca; — rispose il conte di Salverana.
   — Ma l'uomo non o' è ; — conchiuse Dorp Beltrami.
   Il conte torse le labbra| tentennò la testa| e non rispose.
   — Vado a far due passi per la campagna ; — diss'egli poscia. — Verrò al lavoro più tardi. —
   Doro rimase male| e ci perdette l'appetito giovanile con cui era venuto a far colazione. Aveva buon ouore| e sinceramente gli doleva di vedere
   11 suo principale così fuori dei gangheri.