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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   alla commedia? Ma no| per quelli| pensandoci meglio| non c'era bisogno di sospettare una complicità nello scherzo. Essi vedevano in quella stagione per la prima volta la aignora del castello; non erano essi ohe dovevano domandar le carte alla nuova venuta. Che se per la faccenda degli affresohi qualche cittadino di Altariva aveva dovuto recarsi a Genova (ed era stato messer Gaione l'ambasoiatore| il negoziatore)| questi poteva benissimo essere stato ingannato| parlando con la damigella di compagnia già fin d'allora fatta passare per la contessa Flaminia. Ma il fattore di Altariva? anche quello ingannato? No| quello poteva essere nel segreto| e aver ricevuto il comando di star zitto. E donna Barbara ? ingannata anche lei ? o complioe dell'inganno? Ah| questo era più difficile a mandarsi giù. Ma su questo punto la signorina Margherita aveva risposto in antioipazione a Doro Beltrami. La marohesa di Ponte Rovella era a parte di tutto ; ma| non reggendo più a recitare la sua parte| aveva presa di punto in bianco la risoluzione d'andarsene.
   E fosse pure così: ma in questo caso la signora marchesa aveva tradito il suo protetto. L'idea di un tradimento finale era già balenata alla mente del Salverana| vedendo partir donna Barbara a quel modo| senza neanche avvertirlo.