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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cosa| la verità| sopra tutto| nient' altro che la verità.
   Ma quante volte aveva dovuto dirla ! con quante interruzioni| per ritornare indietro ad ogni tratto| per ripetere| spiegare| chiarire| convincere il suo inquisitore| che più di una volta aveva immaginato di coglierlo in contradizione ! Con la sua semplicità di buon ragazzo| il signor Doro Beltrami rendeva evidenti al conte di Salverana tutte le fasi di quello strano colloquio. Ma proprio tutte? Facciamo le debite restrizioni. Doro era semplice e schietto| non imprudente nè sciocco; e quello che non andava detto| non lo disse. Tacque| per esempio| i sospetti della bella interlocutrice sulla capacità pittorica del signor conte di Salverana| e i discorsi che erano seguiti dalla ostinazione di lei nel sospettare a quel modo. Per tutto il resto| Doro Beltrami fu sinoerissimo. E poteva parere un po' strano ciò eh' egli riferiva| non già inventato da lui per ingannare la gente.
   Quell' accento di verità non si poteva disconoscere: ma il conte di Salverana stentava tuttavia a credere| se non alla sincerità di Doro Beltrami| alla autenticità delle notizie che questi gli veniva snocciolando. Come mai si era potuto ordire un intrigo di quella fatta? I terrazzani di Altariva si erano dunque gentilmente prestati Barrili. La Castellana la