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tribuite. Raccontatemi una volta tutto ciò che sapete| e non mi tenete alla corda coi vostri misteri. —
Doro Beltrami incominciò a parlare| e mentre scendevano dalla torre della Guardia verso Altariva sottana| racoontò minutamente ogni cosa al suo sospettoso principale. Non tacque nemmeno di essersi invaghito di quella che ambedue dovevano ritenere per la castellana di Altariva. Il suo innamoramento era stato repentino| proprio dal primo giorno ch'egli l'aveva veduta. Ma a lei| come a tutti| aveva nascosto gelosamente l'amor suo ; sfuggiva le occasioni di trovarsi vicino a lei ; quando la inoontrava a passeggio| prendeva le vie traverse| guizzava giù per le forre| anche a rischio di rompersi il collo. Una cosa aveva fatta male| tra tante che n aveva fatte bene: l'andar qualche volta a bruzzico nel parco per contemplar le finestre della divina creatura| stando nascosto nel folto degli alberi| spiando le buone occasioni di vederla apparire un istante dai vetri. Perchè ? non lo sapeva. Con quale speranza ? Con nessuna. Amava e taceva: avrebbe taoiuto per tutta la vita| anche amando per tutta la vita. Ma oramai| erano mutate le cose ; ed egli si rallegrava di aver commessa quella ragazzata| anzi tutta quella seria di ragazzate a bruzzico. Quella mattina| infatti| era stato colto sul fatto dalla