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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 283 -
   Il conte aveva dato un' occhiata a Doro Beltrami ; dispensandosi cosi dal rispondere alla celia della signora.
   — L'ho pensato ancor io; — disse Doro confuso| rispondendo a tutt'e due. — Sono con Lei| signor conte. Signorina.... —
   E faceva l'atto di salutare| prendendo congedo. Ma in quel punto la giovane donna aveva veduto apparire un'altra figura femminile dal vano di una porta finestra| e correva verso di lei| per abbracciarla e baoiarla su tutt' e due le guance.
   Il conte Cesare aveva fatto un gesto di stupore| udendo quella novità di appellativo che fioriva allora allora sulle labbra del suo aiutante. Ma si era anche voltato| vedendo la contessa andar oltre| e la vedeva cadere nelle braccia di Marga. Era quella| adunque| la signorina nominata dal Beltrami ? Egli non ebbe neanohe il tempo di pensare a ciò| colpito com' era da quell' atto di confidenza grande| e più ancora dal vedere ohe le mani della cameriera si posavano con molta libertà sulle spalle della padrona. Ohe significava tutta quella intimità? E come mai una persona di servizio ne approfittava con tanta familiarità di maniere? Il conte di Salverana non poteva indovinarlo 11 per li ; nò aveva il diritto| finalmente | di chieder ragione degli atti loro alle donne. Salutò| dunque| tenendosi per congedato|