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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 281 -
   uomo è arrivato poo' anzi fin qua| nascosto tra gli alberi. L'ho veduto or ora fuggire| da quella parte là. Dovrebbe esser lui.
   — Sia chi vuol essere; — ripigliò la bella animosa. — Se è lui| come credete| diciamo pure che manca di spirito. Un uomo di spirito non si nasconde; esce fuori al momento opportuno| e cerca| se mai| di confonder la gente ohe sperava di farla franca con lui. Non vi pare ? —
   Il ragionamento che faceva lei| aspettando invano una chiara risposta dal suo impacoiatissimo compagno| lo faceva in quel momento anche il oonte di Salverana. Egli si pentiva infatti di fuggire a quel modo come un can bastonato ; e perciò| al primo incontro di un sentiero| mutò l'andatura e la direzione| muovendo tranquillamente inoontro ai due passeggiatori.
   — Ah ! — gridò egli| in atto di maraviglia| vedendoli comparire alla svolta.
   — Oh ! — diss' ella di rimando| maravigliata al pari di lui| che è come dire niente affatto. — Buon giorno| signor conte. Cercavate di me?
   — No| signora ; — rispose egli impacciato ; — del signor Beltrami| piuttosto. Temevo che gli fosse accaduto qualche cosa| non vedendolo capitare in chiesa. Ero venuto a cercarlo nella Torre ; non trovandolo| ero salito da questa parte| quantunque.....