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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Ah| non me ne parlate! Tremo| solamente a pensarci.
   — E non vi era passata per la mente l'idea di vendicarvi ?
   — Io ? vendicarmi ?... — gridς egli| scattando. — Vi ho detto ogni cosa| di me. Son nato povero ; son vissuto a stento tanti anni ; ma non ho una viltΰ| grazie al cielo| sul mio stato di servizio. — E poi.... — soggiunse| abbassando la voce e 1' accento| — come avrei dovuto io vendicarmi ? Con quali armi ?... Sarei fuggito| vi ho detto| e sarei morto.
   — Credete ohe si muoia| d'amore ?
   — Non so ; — rispose Doro| confuso. — E forse sarei vissuto.... Ma θ vivere| quando si ama disperatamente| e la donna che si ama appartiene ad un altro ? Se sapeste| signorina| quanto ho sofferto| pensando a queste cose ! che senso di amaro alla gola!... ohe mancamenti al ouore!... che notti !...
   — E che mattine| non θ vero? — soggiunse ella| con acoento di benevola canzonatura. — Sempre piantato lΰ| tra i cedri del parco| aspettando.... Che cosa aspettavate?
   — Che mi apparisse il vostro viso| signorina; il vostro viso| dietro ai cristalli della finestra. Una o due mattine su sette| mi toccava questa grande fortuna.... e m'aiutava a vivere per tutta