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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   -- 273 —
   ohe il mio povero ingegno gli presta un concorso prezioso. Ma le piacerebbe questo ? non mi renderebbe piuttosto odioso a' suoi occhi ? E mi dica| ora : perchè vorrebbe mettermi nella condizione di parerle brutto| nel giorno stesso che io dovrei studiarmi di meritare la sua benevolenza?
   — Si studia tanto di meritare.... — notò la giovine donna| — e non conosce ancor altro che il mio nome di battesimo !
   — Che importa ? Non conosco io l'anima ? Questa| io l'ho veduta negli occhi.
   — Se non ci ha avuto altro modo| signor Doro| temo forte che ne sappia ben poco ; — replicò l'ostinata ragionatrice. — Ma lasciamo star l'anima. E lasciamo stare quel Lei| al quale non posso fare l'orecchio. Mi amate voi dunque ad ogni costo? Mi amereste| chiunque fossi?
   — Che domanda ! Se io l'amo.... se vi amo| signorina| è segno che la vostra condizione non ci ha da far nulla. Vi ho amata| a mala pena vi ho veduta| e sapendovi contessa| e tanto lontana da me. Siete una povera fanciulla| orfana| forse| abbandonata nel mondo.... Vi siete dunque avvicinata a me| ed io posso dire a voi quello che non avrei mai detto alla contessa d' Altariva ; posso parlarvi liberamente dell' amor mio| solo che vi degniate d'ascoltarmi. E tutto ciò| intendete bene| non già sperando di esser riamato da voi| ma
   Barrili. La Castellana. US