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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 271 —
   gegno. Conquistando il suo cuore| mi sentirei di conquistare il inondo. —
   La sua bella interlocutrice stava ad udirlo benignamente| compiacendosi molto in quello scatto dell'anima| ed anche un pochino (perohè tacerlo ?) in quelle medesime reticenze e parafrasi| ond'era circondato dalla naturai timidezza| e dall'onesto desiderio| in lui evidenti| di non parer troppo ardito.
   — Ebbene; — diss'ella| come il signor Doro ebbe finito di parlare ; — io le direi volentieri : signor Doro Beltrami| ho fede in lei| e la mia mano è qua| pronta a posarsi nella sua. Ma badi| se son povera| ho anche orgoglio| quanto e più d'una ricoa dama.
   — Ne ha il diritto ; — proruppe egli sollecito. — Le sue condizioni ?
   — Una sola : aver fede. E come posso io averla| se ella non mi confessa la verità ? —
   Doro stette alquanto sopra di sè| bene intendendo ciò che significasse quel patto.
   — La verità ! — mormorò egli poscia. — L'ho detta.
   — Ma non giurata ; — replicò ella. — Può giurarmi| da onest' uomo| di aver detto il vero sopra un certo particolare? —
   Doro fece un gesto che poteva parer d'impazienza| ma che gli sguardi suoi| levati dolorosa-