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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Signora.... — balbettò il giovane| turbato.
   — Non dica signora; — rispose ella; — dica signorina| se ha da chiamarmi.
   — E allora| per far meglio| mi dica anche il suo nome; — replicò il giovanotto.
   — Volentieri. — Mi chiamo Margherita.
   — Ah ! — gridò egli| sgranando gli occhi. — Marga| infatti| era il nome assunto dalla contessa.
   — Come ella vede. Se non nelle condizioni rispettive | almeno nei nomi| lo scambio è stato perfetto. —
   Il signor Doro trasse una rifiatata di contentezza.
   — Ebbene| signorina.... Margherita| — disse egli| — ciò mi solleva.
   — Ella è felice; — notò la sua interlocutrice.
   — Di che?
   — Indovini ; — rispose Doro.
   — Che io sia.... povera?
   — Sì; — replicò egli| raggiante di gioia.
   — Non si rallegri tanto| la prego. Povera io.... povero lei....
   — Conti pari! — esolamò Doro| conchiudendo.
   — Sarebbe il oielo in terra| per me| se ella.... non ci trovasse difficoltà. Che forza mi darebbe.... la sua benevolenza ! Lavorerei con un coraggio!... Son sicuro che riuscirei perfino ad aver dell' in-