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Messer Gaione è innamorato ; vuol dar 1' anello alla contessa.... Ohe si fa celia ? Il giuoco poteva esser bello ieri; non lo è più oggi| e bisogna finirlo ; senza contare| signor Beltrami| ohe quel suo conte di Salverana si piglia con l'amica mia certe libertà di parola !... Vogliamo dire che sia conte come è pittore?
— Bisogna perdonargli ; — rispose Doro. — Il bello piace a tutti.
— Ah ! — gridò la signora. — Trovate anche voi che è molto bella ?
— Molto 1 molto ! Quel molto io non l'ho detto. Ma certamente| è bella| questo non si può negare.
— Ma non vi siete fatto lecito di dirle una parola che uscisse di riga| voi.
— Io.... si oapisce. Io| sono io| e penso e sento.... come ella sa ; — rispose Doro| arrossendo. — Ad ogni modo| sono contento che ella sia informata di tutto.
— SI| non dubitate| informatissima ; — riprese ella| ridendo. — Ogni sera| la contessa cameriera mi racconta oiò ohe le tocca| di ocohiate assassine del signor Gaione| e di paroline galanti del conte di Salverana. Vede| signor Doro? bisognava finirla. Ed io sono contenta al par di lei ; contenta| voglio dire| di aver parlato.
— Cosi poco| per altro ! — mormorò il giovane.