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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   -- 262 —
   — Io?
   — Sì| lei. Non è un rubarmela il persuaderla a lasciarmi| per andare a marito? —
   Il giovane si era fortemente turbato al primo cenno di una grave accusa : si calmò a grado a grado| udendo di ohe si trattasse veramente. Ricordò allora il disoorso fatto a Margherita| e sorrise.
   — È vero ; — diss'egli. — Ho fatto male. Ma la signorina Margherita mi aveva anche risposto di non voler dire di sì senza il consenso della padrona. Ho capito benissimo oh'ella voleva prender tempo.
   - Ed ha ragione; — rispose la signora| ridendo d'un suo risolino malizioso. — Ha ragione a prender tempo.... la contessa Flaminia....
   — La contessa ?... Che dice ella mai ?
   — Che ella ha battuta fin qui una falsa strada| signor Doro Beltrami. E per dargliene una prova| le dirò che la contessa Flaminia.... non sono io.... —