Stai consultando: 'La Castellana '| Anton Giulio Barrili

   

Pagina (261/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (261/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   - 255 —
   soeso a bella posta dal suo ponte di lavoro? Non debbo credere che l'abbia avvertito lei? È corso ad annunziarmi| e ohi annunzia....
   — Io ? — proruppe Doro| interrompendola. — No davvero. Che vuole che dicessi io al conte| io| proprio io? Ohe giudizi fa ella di me? Io un servitore| e premuroso a tal segno ? Sappia| signora| che io ero a mala pena arrivato in chiesa| al piò della scala di legno| quando egli ne scendeva a precipizio. Ed avevo ben capito| io!... Ella dunque non sa che di lassù| dai finestrini della gran navata| si vede un gran tratto della salita d'Altariva? —
   Traspariva tanto candore dalle parole del giovane| ed egli metteva tanto dell'anima sua nella propria difesa| ohe la signora Flaminia ne fu profondamente commossa. Ma ella non intendeva di perdere la buona occasione che si era offerta in quell'ora| e voleva andar fino in fondo| qualunque cosa dovesse aocadere.
   — Ebbene| — diss' ella| — non parliamo di ciò. Mi sono ingannata| e le domando perdono. Vediamo ora se in un'altra cosa mi sono ingannata egualmente.
   — L'ascolto.
   — Ma badi| quest'altra è più grave. Non vada in collera; mi lasci dire. È in giuoco l'amicizia.... se amicizia ha da essere| come io spero| tra noi ;