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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tariva sottana. La contessa voleva combinare messer Gaione per via| e fargli ammirare la sua Marga. Combinarono invece il pittorino| che usciva dalla torre della Guardia| dov'era venuto a cercare qualche cosa| e se ne ritornava al lavoro. Il signor Beltrami fece un gran saluto| ma passò via frettoloso.
   — Sempre cosi| il signor Doro ! — disse Flaminia. — Ma non con te. Con te si ferma a discorrere. Ti farà la corte| m'immagino.
   — Oh| per lui| non o' è pericolo. Quell' altro| piuttosto.
   — Il conte ? Ma bravo ! Del resto| non c'è da maravigliarsi di nulla. Sono cosi leggeri| questi signori uomini 1
   — Già! e si credono tutti irresistibili. Se leviamo il signor Doro| mi pare che la parolina tenera siano disposti a dirmela tutti. Che sciocchi!
   — Hanno ragione| dopo tutto. Sei bella| Marga| e con quell'aria....
   — SI| lo so| da principessa travestita; — interruppe Marga| ridendo. — E non sono che una cameriera vestita da principessa.
   — È un travestimento| se mai| che ti sta a maraviglia. Vammi un po' innanzi due passi| che io ti veda bene. —
   Marga obbedì| andando con un po' di sussiego.