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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   lire! Ohi se lo sarebbe mai immaginato? Sicuro| e quel pover uomo langue per voi ; — mi dioeva il signor Beltrami; — sarà il vostro schiavo negro| per amore e per riconoscenza. Accettate la mano che vi offre; è la mano di un uomo rozzo| ma semplice| che ha perduta la testa intorno a voi. Non è un fior di bellezza| oh no; ma che fa la bellezza| se non si accompagna per voi con la riochezza? Si fanno tante belle cose| con molto denaro ! Volete sposare un giovinastro| che vi faccia fare una pessima vita| mentre eravate avvezza a farla ottima? 0 volete innamorarvi di un signorotto| che v'inganni e vi pianti in mezzo ad una strada ? Credete a me| ragazza ; la vita è una cosa aspra| e non bisogna farcisi illusioni. A voi| se sapete contentarvi di quel frontispizio| il libro riuscirà meno brutto che non pensiate| perchè il mio amico Gaione è un brav'uomo. Così mi ha parlato il signor Beltrami ; è stato eloquente e mi ha persuasa a dirgli di sì ; salvo il permesso della mia cara padrona| s'intende. —
   Flaminia rispose a mala pena con un cenno del capo e oon un mezzo sorriso. Era rimasta pensosa. Pensò tutto quel giorno ; pensò una parte della notte ; pensava ancora la mattina seguente| quando Slarga entrò nella aua camera per aiu tarla a vestirsi.
   — Vestiti meglio anche tu; — le disse. — Ti