Capitolo XIII.
Nervi e fantasie.
La contessa Flaminia era rimasta sola ; sola e di cattivo umore| ohe è il peggior modo d'esser soli. B non poteva pensare a nulla| per quanto sforzo facesse di esercitare la mente. Le immagini passavano| e non le piacevano; le cacciava tutte da sè| ad una ad una| come si caociano le mosohe. Aveva provato a far musioa| sfogliando| e incominoiando a suonar sinfonie| notturni| pezzi d'opera ; ma tutta quella roba era passata| come erano passate le immagini. Aveva provato a leggere; ma i libri| quanti ne aveva tolti dallo scaffale| w versi d'amore e prose di romanzi „ facevano l'istessa fine della musica. Quella sera la oontessa Flaminia andò a letto due ore prima del solito| ma si svegliò anohe presto| e passò la