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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   può più discorrere di nulla| senza il pericolo di mettere gli sconosciuti sull'orma dei proprii affari| della propria condizione| delle proprie relazioni di parentela o d' amicizia. Così avvenne che i due compagni di viaggio rimanessero taciturni| solo ricambiandosi di tanto in tanto qualche frase di nessun conto. Lucio Sormani passò| agli occhi della signora Faustina Sbrocchi| per il marito di quella matura bellezza. I mariti| si sa| hanno ancora 1' obbligo di apparire cordiali ; ma non più quello di essere premurosi con la loro compagna nel faticoso viaggio dell'esistenza.
   La marchesa fu sulle spine per un'ora e quindici minuti| quanto durò il tragitto da Acqui ad Alessandria. Non respirò se non quando discesero gli Sbrocchi| con tutte le loro carabattole| dando agio a lei di scendere a sua volta e di restar sola col suo compagno di viaggio sotto la grande tettoia. Ma per quanto tempo ancora sarebbero rimasti insieme ? Ella non si raccappez-zava| negli orarii delle strade ferrate| e doveva prender lingua da lui.
   — Ed ora| quando parte il treno per Torino?
   — Alle cinque e dieoi| marchesa ; fra un' ora e venti minuti| adunque| e avremo il tempo di pranzare.
   — Ma voi dovete pensare a prendere il treno per Milana