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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ohe a lui non importava niente della nuova giu-diohessa.
   La famiglia Sbrocchi aveva preso posto| finalmente ; e l'avvocato Federico| pretore in Acqui| promosso giudice a Brescia| dopo aver dato una rifiatata di contentezza| aveva cavato di tasca il fazzoletto per ripulirsi gli occhiali. La signora Faustina| come abbiamo veduto| doveva mettere a segno i suoi due diavoletti scatenati| che volevano star sempre con la testa e le braccia fuori dai finestrini. L'idea di arrivare in Alessandria con le facce nere oome due spazzacamini| li persuase un pochino a tirarsi dentro| ma più la minaccia di ricevere una correzione immediata quanto esemplare dal giudice babbo. Forza rimase alla legge : i due diavoletti si sedettero| o| per dire più esattamente| s'inginocchiarono negli angoli senza metter fuori il naso| e stettero cosi| con tanto d'occhi alla campagna| per veder passare Acqui e tutte le altre stazioni che seguirono| da Strevi a Cantalupo.
   Quanto a Lucio Sormani e a donna Barbara| i nostri due viaggiatori avevano smesse le ciarle. Il resto del viaggio fino ad Alessandria passò come suol passare| quando in uno stesso scompartimento ci sono due società che non si conoscono. Ognuna di esse| quando non voglia far ricambio di chiacchiere vane con l'altra| non