- 220 -
cato ? E ce n' avremo per un pezzo| da tenerlo per la vita. ศ un caro diavoletto. Appena pu๒| vada al Museo| e mi saluti la Vittoria. Lieta del fato| Brescia raccolsemi| Brescia la forte| Brescia la ferrea.... Si ritiri| la prego| il convoglio si mette in moto. Ciao| Federico| modello dei pretori! Signora Faustina| i nostri omaggi. Riccardo| Oarletto| addio cari ! Addio | addio| ti scriver๒. Anch' io| anch' io ! Taci tu| che fai appena le aste. Bambini| ora non mi fate disperare ; mettetevi a sedere; non sentite che si va? Mamma| vedi Acqui| vedi Acqui ohe passa!
La marohesa Barbara| fin dal principio di quella conversazione| si era ritirata dall' altra parte| per far posto agli invasori. Aveva squadrata la nuova venuta con lo sguardo indagatore che ่ proprio delle donne in simili casi ; e mentre g์' invasori sullodati stavano a ricambiare i saluti| i complimenti e le strette di mano con gli amioi del marciapiede| aveva bisbigliato al suo compagno di viaggio:
Ora poi non vi mettete a fare il pavone.
Io| e perch่?
La signora Sbrocchi ่ belloccia.
Vi pare? aveva risposto il Sormani.
E con una guardata tra tenera e faceta all'indirizzo della marohesa| aveva anche conchiuso