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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Pazienza ! — mormorò egli| volgendosi a donna Barbara.
   11 signore degli occhiali d' oro prese due ragazzetti| l'un dopo l'altro| e li ficcò dentro: poi quattro valigette dalle mani d'un facchino| e le fece correre l'una dopo l'altra sulla pedana| come tanti piccoli vagoni : finalmente si volse alla sua metà| per aiutarla a salire. La signora aveva da ricevere i saluti| le strette di mano e gl'inchini di quattro o cinque giovinotti| poi gli abbracciamenti e i baci di un paio di signore. Tutto ciò richiese il suo tempo. Inoltre| fino a tanto rimase fermo il convoglio| il finestrino fu occupato dai nuovi venuti| e dal finestrino al marciapiede si alternarono le frasi di saluto e di augurio. — Signora Faustina| i miei doveri. — Raccomando a Garletto di esser sempre studioso. — Non si dimentichi d'Acqui. — Brescia è certamente più bella; ma infine| dove si lasciano degli amici.... — Grazie| avvocato. — Federico| mi scrivi| non ò vero? — A proposito| e il tuo ricapito ? — Siamo in via Bassi| numero trentadue. Del resto| puoi scrivere all'indirizzo di mio marito : avvocato Federico Sbrocchi| giudice al tribunale civile e penale di Brescia. — Brava| diriga a me ; avrò così la mia parte dei suoi ricordi. — E tu| Carletto| quando verrai a trovarmi? — Riccardo| non ispenzolarti così ! — Vede| avvo-