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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 217 —
   — Voi non dovete più ammirar nulla di nulla| bel signorino. Voi non dovete più aver ocohi che per la bellezza di Flaminia. La castellana di Altariva è un angelo| che farà bene a tenervi sotto chiave.
   — Sarà un angelo carceriere| allora. Un carceriere con le ali ; che idea ! B la mia libertà| poveretta| con un paio d'ali anche lei!...
   — Bisognerà spogliarle delle penne maestre| quelle ali; — replicò la marchesa| ridendo. — Ma sapete che mi fate fremere| pensando alla mia cara Flaminia ! Se fate conto di esser sempre così leggero e volubile| perchè la sposate?
   — Perchè.... — disse Lucio. — Perchè.... vorrei dirvelo| poiché siamo sul capitolo delle confidenze.
   — Ditelo ; son curiosa di saperlo. Ma voi non l'oserete| sicuramente.
   — L'oserò. Che credete| donna Barbara ? che io non abbia il coraggio conveniente| e la sincerità che ho avuta del resto con la castellana di Altariva ?
   — Animo| dunque.
   — Non ora| marchesa| non ora. Vedete ? La locomotiva fischia e il convoglio si ferma. Siamo alla stazione d'Acqui.
   — Già in Acqui? — esclamò donna Barbara| guardando dal finestrino. — Come si vola !