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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - m —
   tiva condizione del materiale ferroviario. Colpa della società assuntrice| e del governo che avrebbe dovuto vigilare ; ma anche un pochino dei signori viaggiatori| ohe spesso si divertivano a sciupare| a rompere| a scavezzare ogni cosa. C'erano quelli che strappavano la nappina alle cigne dei cristalli| o schiodavano i galloni d' appoggio tanto utili ad infilarci le bracoia; o'erano quelli altri che portavano a bella posta la madrevite per isvitare i bullettoni dei telai e mandare a rifascio i finestrini. I più gentili usavano i brillanti dei loro anelli| per iscrivere sui cristalli le loro date memorabili| i nomi delle persone care| o qualche profonda sentenza. ' 17 giugno.... Teodolinda..... Eemember.... I love you.... Giuocate
   questi: 43| 22| 85. „
   Avviato su questa china| Luoio Sormani discorreva| discorreva senza tregua| e sa il cielo quanto si sarebbe fermato| se fosse dipeso da lui. Ma la sua compagna di viaggio| dopo essere stata un pezzo a sentirlo| perdette la pazienza e gli mozzò le parole.
   — Passiamo ad altro ; — diss' ella. — Volete dirmi| invece di quello ohe fanno gli altri| quello che fate voi ? Un matrimonio| non è vero ? —
   Il ciclone pronunziato dal New York Herald giungeva alle coste d'Europa. Lucio Sormani si sentì passare la raffica sulla testa.