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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   da mandarmi un telegramma| per vedermi ritornare| e per trovare in me 1' amica di prima. Se no| no.
   — Tutto è possibile; — disse Flaminia| con calma ; — anche il cambiar risoluzione. Ma nel caso mio non lo vedo probabile. Mi dispiace la tua ostinazione| e mi duole di vederti partire. Non sei in collera ? non lo sono neppur io. Anche lontane| rimarremo amiche. E la bicocca di Altariva e le mie braccia saranno sempre aperte ad attenderti. —
   Non si poteva uscire con più grazia da un passo difficile. Due uomini in quel caso| si sarebbero stretta anche la mano| come per suggellare il gran patto. Ma gli uomini fanno molte cose inutili| e il loro esempio non va citato come autorità nella soggetta materia.
   Di voler vedere il conte Cesare non si parlò punto| in quel resto di mattinata. Si poteva credere che la marchesa ne avesse il pensiero| e immaginare che passando rasente alla chiesa avrebbe fatto fermar la carrozza| per chiamare il pittore| o per fargli consegnare un biglietto di visita| con quattro versi di suo pugno. In quattro versi di scritto si possono dir molte cose. Ma se questo sospetto passò per la mente di qualcheduno| fu anche dissipato da un pronto discorso. La marchesa Barbara| mentre erano