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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Capitolo XI.
   Io vèr Geruaalem| tu verso Egitto. „
   La notte di donna Barbara non si descrive| s'immagina. Mille diavoli tennero desta due ore la inviperita marchesa; mille altri le turbarono i sonni. Orribile nottata| dopo quel colpo di ' fulmine! Ma anohe lei| perchè guastarsi il sangue a quel modo ? C'era proprio bisogno di uscire dai gangheri| e di prendere così rapidamente il partito della fuga? Ma sì| per bacco! che oosa ci sarebbe stata a fare| lassù| testimone della vittoria di Lucio Sormani| ornamento e ludibrio del trionfo di lui ? Con ohe prontezza le aveva disfatta la sua tela| quel maledetto reduce del viaggio d'Olanda ! ' Veni| vidi| vici „ poteva essere il suo motto; Cesare| sicuramente| lo aveva inventato per lui. A proposito di Cesare| e quel povero conte di Salverana ! che tonfo| il suo ! Perdeva la battaglia senza averla ancora impe-