- 196 —
ora| buona notte. Speriamo ohe essa ti porti consiglio.
— Anche a te; — rispose Flaminia.
Le due signore| una tranquilla in apparenza| ma più contegnosa del solito| 1' altra impettita| col volto in fiamme e gli occhi di basilisco| rientrarono nel salotto. Marga| venuta poc' anzi | con le bugie| aveva vedute le due donne in conversazione animata fuori della porta finestra ; da qualche frase più forte aveva anche fiutato un temporale in aria| e da quella ragazza prudente che era| aveva fatto una giravolta| andando ad aspettarle in un' anticamera| vicino alla scala. La trovarono là| e| precedute da lei| salirono al piano superiore| separandosi sul pianerottolo| ed augurandosi la buona notte un po' più cortesemente ohe non avessero fatto in giardino. Ma quella non era che una finta| consigliata ad ambedue dalla presenza di Marga.
La cameriera accompagnò la marchesa nel suo quartierino| e Flaminia si ridusse da sola nel suo.
— Ah| finalmente ! — diss'ella. — Non ne potevo più. Che furia scatenata ! Veramente| abbiamo pestata la coda alla vipera. Aveva ragione il Sormani ; qui c' era un laccio teso| ed io ne sono scampata per miracolo. Quante trappole intorno a quei pochi milioni ! e quante infamie an-