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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Làsoiatelo dire da una parente| da un'amica| da una persona che ti vuol bene e non ha nessun interesse a dirti una cosa per un'altra| è grossa ! Parlo per te| per la tua felicità| mia cara. 11 tuo Sormani non ha neanche un titolo.
   — Ohe te ne importa a te? Lo sposo io; — disse Flaminia. — Del resto| sentimi; questi titoli che si acquistano| si pagano sempre un po' cari. E a ohe servono| poi| a che servono?
   — Sì| ora buttali via ! — esclamò la marchesa.
   — Tu non m'intendi ; — rispose Flaminia. — Non li disprezzo : dico che ognuno deve contentarsi del poco eh' egli ò. Mio padre mi ha lasciata ricca ; benedico alla sua memoria e ringrazio Dio che ha voluto premiare il suo lavoro. Voler di più| cercare di più| mi parrebbe un mancar di rispetto al nome dei Landolfi.
   — Sei stata Rinieri ; — notò donna Barbara.
   — Per mio padre; — ribattè Flaminia. — Ho contentato mio padre. Quanto al conte Gino| ho avuto sempre più stima del suo carattere che non del suo titolo.
   — L'uno era inseparabile dall'altro; — sentenziò donna Barbara. — Lo sai il proverbio ? Noblesse oblvje. —
   Con quella ostinala della marchesa non c'era verso di farla finita. Flaminia ci perdette la pazienza.