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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Oh| lei è molto bravo pei ritratti| signor conte! — soggiunse egli| mettendo un sospiro.
   — Ma sì| — entrò a dire Flaminia| — gli lodate i ritratti| per non approvargli i bozzetti. Vediamo un pochino anche questi alla luce delle candele. Che cosa ci trovate di brutto ?
   — Di brutto.... di brutto.... — borbottò il signor Gaione| nicchiando secondo l'uso. — Mi scusi| sa| ma io non ho detto questo. C'è una cosa che non mi piace; e sono franco| io| sono meroanzia reale e non pago gabella.
   — Sta bene ; — entrò a dire il Salverana| prendendola in celia. — Vogliate farci sapere| con tanta vostra sincerità| che cos'è che non vi piace. Io non mi ostino mica a credere di aver fatto bene ogni cosa.
   — Ecco| — sentenziò messer Gaione| inoltrandosi| — non mi vanno i soggetti.
   — I soggetti?
   — Sì| come si dice? i soggetti| gli argomenti| quello che c'è rappresentato.
   — Avete detto benissimo| — osservò Luoio Sormani| — i soggetti. E che difetto hanno| a vostro giudizio?
   — Che so io ? non mi paiono serii. Ester e Giuditta| in una chiesa dell'Assunta 1
   — Per variare| signor Gaione ; ed è tutta storia sacra; — rispose il conte di Salverana.