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farlo cosi| — entrò a dire la marchesa| premendo sulle parole| — bisogna averli ben vivi| i ricordi?
— E come no ? io lo domando a voi ; — replicò il conte| sorvolando con grazia. — Del resto| — prosegui| sviando un poco| o piuttosto allargando il discorso| — per quanto si ricordi e per quanto si faocia| come si resta lontani sempre dal vero ! Avete provato mai — (e qui l'accento diventava solenne e il piglio magistrale) — avete provato mai a chiuder gli occhi| e a non saper più mettere insieme le fattezze di una persona presente| ohe si era veduta due secondi prima? Figuriamoci poi uno che sia lontano dall'oggetto| come potrà ricordarsi tanti particolari di una fisonoinia| le pieghe| le curve insensibili| i sottoquadri| le sfumature| e via discorrendo. È un'arte difficile| oh sì| molto difficile. E quando si è fatto tutto quello che si ò potuto| accade ancora.... di non aver contentato tutti ; i fabbricieri| per esempio.
— Questa è per voi| caro amico; — disse Lucio Sormani al signor Gaione| ohe stava lì digerendo il suo pasto e guardando con gli occhietti lustri la signorina Marga| rimasta anche lei nel salotto in contemplazione del quadro.
11 buon pachidermo così- stuzzicato rispose :
— Quel ritratto io lo approvo. Non m'intenderò di nulla| io ; ma riconosco che è somigliantissimo.