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lasciando libero quello di destra al signor Gaione degnissimo| che lo occupò senza capir nulla| senza pensarci neanche. Era a tavola coi magnati| il capo fabbriciero d'Altariva; e toccava il 'cielo col dito.
Flaminia| intanto| aveva chiamato il signor Bel-trami| additandogli un posto al suo fianco. Era il posto di sinistra| mentre quello di destra era destinato al conte di Salverana; ma essa ad ogni modo offriva al pittorino uno dei posti d' onore| indicandogli abbastanza chiaramente che egli cedeva soltanto al suo maestro il primissimo| e non ad altri| nò per altra considerazione di gradi sociali o di titoli. Non istava sulle cerimonie| la contessa Flaminia ; ma possedeva le delicatezze naturali dell'anima| quelle delicatezze che fanno sentire la gentilezza innata a quanti sono capaci d'intenderla. ?
Non la intendeva| per esempio| la sua nobile parente| quantunque fosse due volte marchesa| e di nascita e d'alleanza. A lei tante cortesie per il pittorino non potevano mica andar giù. Prima di tutto| perchè invitarlo a pranzo ? Non bastava avere invitato il maestro ? Da quando in qua c'era 1' obbligo d'invitare i garzoni ? Per lei| infatti| quello era un garzone e non altro| di qualunque titolo si volesse decorare il suo umile uffizio. E poi| per dirle tutte| che cos'era un pittore? Se