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dendo con amabil gesto d'invito il suo braccio. Ma poi oh' ebbe fatto ciò| si volse a guardar la marchesa.
—1 Facciamo anche questa; — diceva donna Barbara tra sò. — Ma io veramente non capisco tutta questa necessità di cerimonie per un aiuto| per un garzone di pittore. —
Poi| rivolgendosi con grazia affettata al pitto-rino| gli disse:
— Signor Beltrami| il vostro braccio. Si segue la marcia. —
Fu questa una gran degnazione| ma anche un gran sacrifizio della signora marchesa di Ponte Rovella : e bene lo intese Lucio Sormani| che dianzi aveva veduto e notato il breve colloquio delle signore. Quanto a lui| era un parente| fosse pur lontanissimo| e con quei due invitati| anzi con quei tre| comprendendo messer Gaione nel numero| poteva passare tranquillamente per l'ultimo. Poiché le due coppie si misero in moto; egli non fece la sciocca burletta di offrire il braccio al signor Gaione| che veramente sarebbe stato un atto di soverchia confidenza con le leggi del galateo. Gli si accompagnò in quella vece| con molta disinvoltura| avendo 1' aria di finire un discorso avviato tra loro. E quando fu nella sala da pranzo| non aspettò designazione di posti| ma prese risolutamente il sesto| a sinistra della marchesa| Barrili. La Castellana 8