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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Ili —
   — Muto ? oh no ; certamente è un po' timido. Ha notato che belle mani? e l'orecchio| poi| come è picoino e ben fatto?
   — Scendiamo ai piedi| signorina| e l'ispezione sarà completa; — disse Luoio| ridendo.
   Ma la signorina Marga non si smarriva per oosì poco.
   — Anche i piedi son belli; — rispose ella tranquillamente.
   — E un po' sciupate le scarpe ; — ribattè Lucio Sormani.
   — Come fare? da mattina a sera sui ponti| tra i calcinacci e la polvere !...
   — E tra notte e mattina alle rugiade del parco ; — aggiunse prontamente quell'altro.
   Marga rimase un po' sconcertata| e non rispose lì subito. Ben si volse a guardare negli occhi il suo interlooutore.
   — Che ne sa lei? — diss'ella finalmente.
   — Ho veduto| bella Margherita ; senza volerlo| ho veduto. Tra il pittorino ohe adesso è qui e la figura che stava a piuolo questa mattina| sul bruzzico| in capo ad un sentiero del parco| o' è corrispondenza perfetta di contorni. Di sicuro il giovanotto viene quassù| prima di recarsi a lavoro| per occheggiare le belle ohe son mattiniere. —
   Marga credette necessario di arrossire un po-ohino. E rise| frattanto. Ridere non è rispondere|