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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Ghiaia era profonda| ma salda di forme e senza alcun segno di stanchezza; il viso appariva un po'scarno| ma la pelle era fresca di gioventų| e i lineamenti aperti| regolari| finamente condotti nella nobile ampiezza delle curve. La fronte si indovinava spaziosa e s'intravvedeva bianchissima| tra le ciocche indocili dei capelli neri| naturalmente ricciuti| un po' sparpagliati nell'atto di levarsi il cappello| nč potuti ravviare| essendo l'altra mano impacciata nel quadro. Lo labbra ben modellate| carnose| non tumide| si coloravano d'un vermiglio pallido| in bel contrasto col nero dei baffettiui morbidi| lentamente rigirati in due tenui punte verso il basso delle guance. Il mento ignudo| ovale| non risentito nč rigido| il collo pieno| tondeggiante| bianchissimo| compivano quel giovane esemplare di forza e di grazia. Anche la persona| alquanto pių su del mediocre| rispondeva a quella doppia espressione del volto| robusta ed elegante ad un tempo ; e pių elegante sarebbe apparsa che robusta| se il giovanotto non fosse stato vestito un poco alla diavola. Si vedeva 1\ per lė che era stato colto alla sprovveduta| e non aveva avuto tempo che a buttar la giacca del suo tutto vestito di tela| per indossarne una di velluto nero; non istaz-zonata| per altro| ma neanche fresca e di bel taglio| come quella del suo principale.