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tra penzoloni sul fianco per sostenere il suo cappello a cenci o| si trovava male in quel crocchio| girava intorno gli occhi smarriti| senza fissarli in nessuno| e tremava oome una foglia.
— Il signor Beltrarni| non è vero? — ohiese Flaminia| rivolgendosi a lui.
Il giovanotto udì proferire il suo nome| e si confuse tutto| tremando più ohe mai ; nè rispose altrimenti alla domanda della contessa| che abbassando gli occhi e la fronte ; la qual cosa poteva passard per un segno di assentimento. An-oh'egli si era fatto rosso| e le gambe gli tremavano più di prima. Certamente egli pensò che non lo reggessero più| perchè con la mano convulsa si aggrappò forte alla intelaiatura del quadro. Ma era un uomo| finalmente; era un uomo| perdio| non un fanciullo. Di rosso ohe appariva dianzi| si era fatto pallido a un tratto| pallido del pallor dello sdegno| quando esso si volge contro di noi medesimi| e ci solleva alle grandi risoluzioni. E subito alzò la fronte| spingendo il busto avanti| come un soldato nel cospetto del suo generale| guardando o tentando di guardare| con gli occhi sbarrati. Erano belli| in verità| gli occhi di Doro Beltrami : due pupille nere| luminose come carbonchi| in mezzo a due globi d'un bianco azzurrino| il cui umido smalto brillava tra due ordini di lunghe ciglia nerissime. L'oc-