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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Alla vista del quadro fu un grido d' ammirazione | messo fuori all' unisono da sei bocche. Erano sette i presenti ; ma non poteva gridare come gli altri il conte pittore| che abbassò modestamente la fronte| non sapendo nascondere tuttavia il gaudio dell'artefice| che gli brillava sul volto. Flaminia si era fatta rossa dal piacere| ed anche un pochino dalla vergogna| vedendosi tanto bella in quel ritratto| e non potendo negare a sò stessa che la somiglianza era perfetta. La marchesa Barbara si fece pavonazza senz' altro e squittì una mezza dozzina d'interiezioni laudative| conohiudendo| a mala pena le venne fatto di spiccicare una frase| con la parola: 'capolavoro!|| Messer Gaione approvò ripetutamente colla testa e borbottò un ' se lo dicevo io ! „ che pareva in contraddizione con tutte le sue prime restrizioni| e non era. Marga e Filippo partecipavano liberamente a quel coro di lodi| battendo palma a palma| come due bambini| e manifestando nel trepidar delle gambe una voglia matta di spiccar due salti. Lucio Sor-mani| dopo aver gridato come gli altri| si morse le labbra.
   — Guarda| guarda| — mormorò egli| — quanto ingegno è scappato fuori da quella zucca bionda! —
   Lucio Sormani era di capei bruno. I capelli