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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 102 --
   caricarvi dei bozzetti. Volete sciuparvi a portare anche un quadro ? Lasoiate fare un po' agli altri. La cosa non piacerà molto a quel ramarro del vostro allievo ; — soggiunse ella| sorridendo ; — ma anch'egli si adatterà a vederci da vicino.
   — Come?... — balbettò il conte. — Perchè dite voi questo ?...
   — Perchè il vostro signor Bel traini| quando ci vede| vicino o lontano che sia| cambia strada e va via come il vento. Dio buono| che paura è la sua !
   — Sì| certamente| è un po'rustico| — ripigliò il Salverana| — e non ha uso di mondo. Del resto| è un buon figliuolo| ed io ne sono abbastanza contento. Si potrà farne qualche cosa| se non si guasta per via. „
   — Sopra tutto se starà con voi ; — osservò la marchesa.
   — Eh| quanto a me| lo terrò volentieri. Si perde sempre| a cambiare. Ma anch'egli| quando si sarà sfranchito| vorrà fare da sè ; — conchiuse sospirando il buon oonte pittore.
   La via non era lunga| dal palazzo alla torre della Guardia. Nondimeno| fu abbastanza lungo l'indugio del signor Gaione a ricomparire in giardino. E già il conte accennava di voler andar lui a sollecitare il trasporto del quadro| allorquando la signorina Marga| che era andata