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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 101 --
   — Benissimo ! — gridò a sua volta la marchesa. — B confonderemo il signor Gaione.
   — Scusi| non mi confonderà niente; — rispose il fabbriciero imbizzito. — Io rispetto l'arte del signor pittore. E poi| so già che nei ritratti è famoso. —
   Il Salverana non udì l'osservazione del fabbriciero| o non credette necessario di raccoglierla.
   — Bisognerà mandare qualcheduno allo studio; — diss'egli| acconsentendo al desiderio della contessa. — Io veramente avevo disposto per questa sera....
   — Mandiamo il Filippo ; — suggerì la marchesa.
   — Vado io| vado io ; — disse il signor Gaione.
   — Non basterete. La tela è grande.
   — Non importa ; saremo in due| ad ogni modo. Mi aiuterà il signor Doro.
   — Ecco una buona idea; — notò la contessa Flaminia. — Tanto| il signor Beltrami| essendo artista la parte sua| come allievo del conte Salvi| potrà guidar meglio il trasporto. Andate| signor Gaione| andate. —
   Messer Gaione prese sollecitamente l'abbrivo.
   — Permettete| vado io ; — diceva intanto il Salverana.
   — No| no| restate ; — rispose Flaminia| trattenendolo risoluta. — Avete già fatto molto a