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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Più raramente ohe posso| — rispose il Sor-mani. — Ma non parlo per celia| dicendovi che una donna come voi non può restar vedova. È un delitto di lesa umanità.
   — Eccone un' altra. Ma ricordo ora che siete venuto per due.
   — Bravissima; e poiché una è già presa....
   — Come lo sapete ?
   — Si vede| è nell'aria ; e siete voi| donna Barbara| che volete quel matrimonio. —
   Donna Barbara rizzò la testa e guardò il suo interlocutore nel bianco degli occhi. Veramente| fu lì per andare in collera ; ma si trattenne ancora| e sorrise.
   — Dunque| — diss' ella| con accento pacatamente sarcastico| — vi rivolgete a me come ci si appiglia al peggio| quando il meglio ci sfugge?
   — Nossignora| e voi non rendete giustizia nò a voi medesima nò al vostro buon servitore ; — rispose Lucio| più pacato di lei. — Notate che ero sospeso tra due| arrivando. Un uomo non è sospeso tra due donne| se non quando l'uria vai l'altra.
   — Ah ! ecco una bella copia dell'asino di Bu-ridano ! — gridò la marchesa.
   — Proprio così| e il paragone mi calza come un guanto ; — conohiuse Lucio| chinando rassegnato la fronte.