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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   tracciare una linea d'orizzonte; quando poi era alzato il pollice| o si rigirava mollemente in giù e carezzava un contorno; o scattava in avanti| come se volesse premere una molla invisibile| ed accennava una botta di colore.
   — Le sue parole| — disse Lucio| appena gli riuscì di collocare una frase| — provano che i segreti dell' arte le sono familiari| e che le difficoltà di cui parla sono state felicemente superate.
   — Bravo! diteglielo voi! — gridò infervorata la marchesa| che in quel momento si dimenticò perfino di veder volentieri il Sormani come il fumo negli occhi.
   — Donna Barbara| — disse Lucio| — l'artista è incontentabile per natura| sempre severo con sè medesimo. Ed ella| — soggiunse| rivolgendosi al pittore| — ha studiato a Roma ? a Firenze ?
   — Studiato !... — rispose il pittore| tentennando la bella testa bionda| e mettendo un sospiro. — Ho veduto molto| e poco imparat o ; ma quel pooo| per dirgliela schiettamente| assai più dal vero che dalle accademie.
   — È il buon metodo| — osservò Lucio| assentendo del capo.
   — Oh| badi| non voglio dir male dei maestri; — ripigliò il pittore. — La tradizione è sacra. I miracoli della tecnica son tutti parlanti nei grandi esemplari. Quando si vedono certi colossi....