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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Gli scorci.... -— si provò a dire il Sormani.
   — Oh| quello sarebbe il meno| — rispose il pittore. — È tutta questione di esercizi ; frutto di pazienza e non altro. Ma la naturalezza| in tanta varietà di forme!... il vellutato delle carni| il molleggiare dei panneggiamenti| la intensità maggiore o minore della luce nei varii piani| l'aria ohe gira intorno agli oggetti| la luce diretta| gli sbattimenti| le penombre| le luci ri-flessate| i lumeggiamenti| e tutto quello che si ottiene di vita| di evidenza| di rilievo| con una botta di colore a tempo e luogo; tutte difficoltà| donna Barbara| troppe difficoltà per un solo pennello ! —
   Gesticolava| discorrendo cosi| e con la modestia del discorso faceva contrasto la padronanza del gesto. Il braccio andava di qua e di là senza posa| accorciandosi o distendendosi ; la mano si apriva| si chiudeva| si volgeva agli astanti| quando colla palma e quando col dorso| ora accostando e abbassando| ora alzando e dilungando le dita. Quelle dita| poi| com'erano volubili| come variate nell'atteggiamento| come pronte a suffragare con certi segni la rappresentazione parlata delle cose ! Ora si ripiegavano tutte| meno il mignolo ; ora tutte| meno il pollice ; e quando era alzato il mignolo| la mano voltata dal dorso andava lentamente in fuori| come traendoselo dietro| por