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fiocco di seta| a quadri rossi e neri| dilatarsi in due staffe| pendenti in due cocche svolazzanti sullo sparato della sottoveste. Era apparso in fondo al sentiero| oon un cappello a cencio| di larga tesa; ma se lo era levato di capo| a dieci passi dalle signore| mostrando una zazzeretta di bei capelli biondi| tagliati corti| a contrasto oon la barba| anch'essa color dell'oro| che scendeva lunga ed affilata| inghirlandando un viso bianco e vermiglio| di contorni finissimi. In verità| pareva a tutta prima più un giovanotto che un uomo fatto ; ma poi gli si davano volentieri i suoi trenta| e magari i suoi trentacinque| notando qualche lieve solco in quella pelle bianca e vermiglia delle guance| un certo diradar della chioma sulla fronte| e certa tinta azzurrognola nella incavatura tra gli occhi e gli zigomi. Quegli occhi cerchiati d'azzurro erano la delizia della marchesa Barbara. Son quelli| diceva lei| i veri occhi aristocratici.
Calzoni di velluto a corde rilevate| di un colore tra il grigio e il lionato| compivano l'abbigliamento del personaggio. Il quale teneva sotto il braccio sinistro una gran cartella| od altro involto che fosse; ma portava i guanti| di colore grigio periato | freschissimi| e lunghi al polso| come un gentiluomo del Van Dyok o di Paris Bordone|