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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Che cosa stavate persuadendo al signor Gaione ? Mi avevate l'aria di conoscervi da un anno| e non da un giorno. —
   Lucio le raccontò brevemente ogni cosa| ed ella ne rise di gusto.
   — Bisogna lasciargli creder questo| ed altro ancora| — diss' ella. — Cosi forse guarirà dalla sua passione.
   — È ricco| — notò Lucio Sormani.
   — Sì| ma che significa ciò? Marga non lo vorrà neanche per prossimo.
   — Capisco| avrà un innamorato.
   — Non saprei dirvi| non avendole mai chiesto l suoi segreti. Mettete piuttosto che voglia salire più alto di messer Gaione. Salire| salire| è l'ubbia delle donne ! — conchiuse Flaminia| con accento di commiserazione suprema.
   — Non ò la vostra| dunque? — osò chiedere il Sormani.
   — No| — rispose ella| — son nata borghese| cugino| e oon istinti borghesi.
   — Pure| — seguì egli| — avete sposato un conte.
   — Per forza| san Marco ! Era piaciuto a mio padre.
   — Ma ora siete libera| padrona di voi| e ne sposerete un altro.
   — Che cosa ne sapete voi?
   — Come? e il pittore?... Non mi dicevate ieri....