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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   una ciotola di colore| e allora è un guaio per chi si trova di sotto. Volete salire| contessa?
   — No| grazie; non sono tanto valorosa| io| da far queste scale; — replicò Flaminia. — Vedrò tutto a cose finite| e senza lasciare il pavimento. Venite oggi da noi ? Vi aspettiamo a pranzo| ooi bozzetti delle medaglie; se sono terminati| s'intende.
   — Terminati| veramente| no ; ma il tanto che basti a darne un' idea è stato messo giù alla meglio| o alla meno peggio.
   — Sempre modesto! — mormorò donna Barbara.
   — Siamo dunque intesi| a pranzo; — ripigliò Flaminia. — Buon giorno| conte| e buon lavoro.
   — Grazie| ed ossequii infiniti ; — rispose il pittore.
   Lucio Sormani era rimasto alcuni passi più indietro| dando un'occhiata agli stucchi delle muraglie ; ma aveva potuto udire tutta la conversazione tra il basso e l'alto.
   — Se Dio vuole| vedremo questo famoso pittore ; — diss' egli tra sò. — Purohò non sia un Michelangelo Buonascopa ! —
   Pooo stante| uscivano dalla chiesa. Il signor Gaione degnissimo si offerse accompagnatore alle dame por un tratto di strada. Flaminia volle che la facesse tutta senz'altro.