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le labbra tumide| semiaperte ; tirato indietro il mento| con una propensione a rimpiattarsi nella pappagorgia| che gli faceva ghirlanda| o festone. Nel complesso| quella del signor Gaione era una faccia oome non se ne vedono più| o solamente pochissime| avanzate dal secolo scorso. Sapete pure che ogni secolo ha le sue facce particolari; ma non dovete poi credere che ce ne debbano essere tante famiglie| o tante serie che vogliam dire| quanti furono e saranno i secoli al mondo. La natura| ahimè| non è così ricca di tipi| come noi siam usi a figurarcela ; e di tanto in tanto| dato fondo alle novità| finiti anche gli scarti di magazzino| è costretta a rifarsi da capo| rimettendo a nuovo le facce vecchie| di quattro o cinque secoli addietro. Quella di messer Gaione era per intanto delle avanzate dal secolo scorso| faccia borbonica sputata| come quella di Luigi XVill o quella di Carlo X ; fatta ragione| ci s'intende| alla maestà degli augusti personaggi e alla riverenza che loro è dovuta. Quantunque| non ci confondiamo| anche messer Gaione| alle sue ore| sapeva mostrarsi degno della faccia che aveva.
Per allora| niente sussiego. Il capo dei fabbricieri di Altariva non reputò disdicevole alla sua dignità di profondersi in salamelecchi alla contessa Flaminia ed alla sua compagnia. Aveva vedute le dame da lontano| e voleva essere il primo