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dove e oome gli pare. Ma io sarei curioso di vederli| questi affreschi del Salverana. Dio mio| che roba vuol essere! Arte da villaggio| mi figuro: santi ooi ceffi briganteschi| e raggiere di carote intorno alle teste. I bozzetti| si| i bozzetti.... Ma possono averglieli fatti. Vogliamo ridere| perbacco| vogliamo ridere. E per intanto vogliamo andarcene a letto. —
La spagnoletta era finita difatti. Lucio Sor-mani gittò il mozzicone dalla finestra sulla spianata ghiaiosa del parco| richiuse le imposte e se ne andò tranquillamente a dormire. Ma non potè chiuder gli occhi cosi presto| e spesso gli avvenne di dar volta nel letto| innanzi di prender sonno. B'orse era la novità del letto che gli impediva di dormire. Lucio lo immaginò| mentre pensava al conte di Salverana| diventato pittore di schianto e ritrovato da lui dove meno poteva aspettarselo.
— Dipinga a sua posta; — conchiuse finalmente il Sormani. — Se è pittore| non ha da far altro. Se non lo è| impiastriccierà le mura e le vòlte di una chiesa di villaggio. Che male c'è| finalmente? Non sarà poi senza rimedio. È3 così presto data| una mano di bianco! —
La mattina seguente Lucio Sormani fu in piedi per tempo. La campana del castello non suonò a mattutino| ma egli riaperse la finestra sul bruz-