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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   cui vedevano ogni anno il simulaoro in processione solenne ! Questa| dopo tutto| era di legno dipinto| e queir altra di carne. E quei capelli neri! Gesummaria| quanti ne aveva! Una mattina la contessa Flaminia era escita a passeggio senza la solita acconciatura di testa| e quei capelli neri| lucidissimi| le scendevano in una ricca treccia fino al lembo della veste. Uomini e donne avevano spalancata la bocca| per la gran maraviglia. Pure| in Altariva c' erano di belle capigliature. Ma quella le passava tutte ; e poi| era più morbida| più lucente| prendendo anche risalto dalla carnagione stupenda. E qualche donna che aveva avuto 1' onore di veder carezzare da lei il suo bambino poppante| si era fatto coraggio per dirle : ' esca sempre così| con la sua treccia sciolta; par la Madonna| con sant'Anna benedetta. „ La Madonna si era fatta rossa| sorridendo alla schietta semplicità del complimento| che ringiovaniva lei| invecchiando un pochino la sua compagna di passeggiata.
   Vedendo che li amava molto| e forse pensando che portava fortuna| le davano sempre da carezzare i bambini. Ed essa non li carezzava soltanto ; si chinava anche a baciarli. L'atto di gran degnazione piaceva molto alle madri ; per contro le obbligava ad averne più oura| a pettinarli più spesso| e sopra tutto a lavarli. Anch'esse| le ru-