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La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   dannando il suo aiutante a star solo| mentre ha l'uso di passare le sue serate con lui. Anche quello è un artista| finalmente| e non un manovale. Verrà| non verrà| buon padrone; ma noi dobbiamo fare un trattamento uguale per tutt'e due. —
   Il dialogo delle due amiche| interrotto dal sopraggiungere di Lucio| non fu ripigliato. Filippo era apparso ad annunziare che la colazione era pronta. Altri discorsi occuparono le ore di tavola| e poi quelle di una lunga passeggiata ohe tenne dietro alla colazione. Flaminia voleva far gli onori di Altariva al suo ospite. Dopo averlo condotto a visitare in ogni sua parte il castello| gli aveva proposto una gita per le viottole di Altariva soprana.
   — Armatevi di coraggio; — gli disse. — Si va per sentieri scabrosi.
   — Non sarà mica l'Inferno dantesco| cugina;
   — rispose il Sormani|
   — Non affatto| poiché siamo in salita. Diciamo piuttosto il Purgatorio.
   — Con Matelda e Beatrice; non c'è da lagnarsi;
   — oonohiuse Lucio| con una galanteria che aveva tutto il suo pregio dalla prontezza della risposta.
   Altariva soprana non vuole esser descritta. Casupole di villani e sentieri da capre; chiassuoli popolati da torme di galline| di polli e pulcini ;