Stai consultando: 'La Castellana '| Anton Giulio Barrili

   

Pagina (63/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (63/358)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




La Castellana

Anton Giulio Barrili
Editori Treves Milano| 1927| pagine 350

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 57 --
   Flaminia diede in una sonora risata.
   — Ah| non temere; — diss'ella. — Non c'è questo pericolo. Per piacermi in quel modo che intendi tu| è passata l'occasione| se mai. Del resto| quello là non è un uomo da prender moglie. Uccel di bosco| mia cara; non è più fatto per mettersi in gabbia. Come ospite| come amico| è invece un prezioso acquisto| nella nostra solitudine. Vedi bene come viviamo sole solette. Anche i pittori ci sfuggono| come se avessimo la scarlattina.
   — Il conte| per altro| — notò la marchesa| — si fa vedere ogni domenica.
   — Sì| — rispose Flaminia| — ma la settimana è di sette giorni.
   — E tu digli che non si tenga tanto prezioso| allora. Potrebbe capitare benissimo ogni sera per un paio d'ore. Si farebbero quattro ciarle. —
   Flaminia rimase un istante pensosa ; poi disse :
   — Domani è la vigilia del famoso genetliaco. Ci penserò stanotte. Del resto| non sarà difficile il prendere una deliberazione su questo grave argomento; — soggiunse ella| ridendo. — Poiché abbiamo ospite il signor Lucio| niente di più naturale che il fargli un po' di contorno| invitando i pittori. Capirai| — notò Flaminia| volendo giustificare il suo plurale| — che non si può invitare cosi per tutte le sere il conte Salvi| con-